Microcine.
Negli anni precedenti la 2a guerra mondiale esisteva con sede in Milano la Ditta SAFAR (Società Anonima Fabbrica Apparecchi Radio) il cui Amministratore Ing. G. Corradini era parente di Benito Mussolini.
Oltre agli apparecchi radio, la SAFAR aveva avviato una promettente produzione di proiettori cinematografici sonori a passo ridotto (16mm) di concezione molto innovativa rispetto la già agguerrita concorrenza. Gli apparecchi cinematografici erano stati ideati dal proprio laboratorio di ricerca che aveva ben meritato un prestigioso riconoscimento dal regime.
Nel 1944, questo laboratorio diretto dal Dott. Vittore Dallari, aveva iniziato lo studio di una particolare cinecamera da ripresa, sempre 16mm, in grado di registrare direttamente anche il sonoro che normalmente veniva registrato mediante il “recorder” su una seconda pellicola, rendendo molto complicate le riprese in esterno. Il progetto era considerato molto interessante dai produttori di cinegiornali per reportage dal fronte e di cronaca interna ma non fu portato a termine a causa delle burrascose vicende di quel periodo.
In seguito a una crisi nel consiglio di amministrazione, nel 1948 la SAFAR pose fine alla propria attività. I brevetti e le attrezzature relative ai proiettori furono acquistati dalla Microtecnica di Torino che dal 1949 ne continuò la produzione sino al 1960. Il Dott. Dallari e il suo gruppo di lavoro furono invece assunti nel 1950 dalle Officine RUMI di Bergamo che cercavano alternative alla produzione bellica sino a pochi anni prima svolta.
Scopo dell’operazione era terminare lo studio della cinepresa 16mm da produrre in versione con e senza sonoro unitamente allo studio di un nuovo proiettore sonoro 16mm (Foto 2). Nel medesimo anno la RUMI iniziò anche la produzione delle motoleggere bicilindriche che la resero famosa. Una grave crisi economica, legata alla esportazione di macchine tessili in Argentina, costrinse però nell’anno seguente la RUMI a rinunciare a programmi non subito remunerativi quali la cinematografia.
Il programma interessò molto invece il Comm. Vittorio Remuzzi, un importante industriale del marmo di Bergamo, appassionato cineamatore. Nel 1951, costituì la MICROCINE srl con sede a Bergamo e assunse tutto il personale del relativo reparto dalla RUMI, compreso il direttore Dott. Dallari. Per il perfezionamento della cinepresa, alla quale fu assegnato il nome ORAFON, la MICROCINE si avvalse di prestigiose consulenze quali l’ing. Angelo Malavasi (autore dell’omonimo manuale) per i problemi legati alla meccanica e l’ing. Piero Cavazzuti della Western di Roma per problemi legati al suono.
L’impresa era seguita con interesse dalla NATO e dalla RAI che in quel periodo si stava preparando per la televisione e da loro furono eseguiti molti test di collaudo.
La cinepresa ORAFON, finalmente in grado di rispondere alle aspettative, fu presentata alla Fiera di Milano nel 1951 e fu molto apprezzata dagli esperti del settore.